Giovanni Silini, E viva a sancto Marcho! Lovere al tempo delle Guerre d’Italia, Bergamo, Pierluigi Lubrina Editore, 1992 («Archivio storico bergamasco», nn. 22/23; Collana: Le comunità locali, 1). Esaurito.
Dalla Repubblica di San Marco alla Repubblica Cisalpina: idee e immagini della rivoluzione, Bergamo, Pierluigi Lubrina Editore, 1989 («Archivio storico bergamasco», n. 17). Esaurito.
Il volume, approntato in occasione del secondo centenario della Rivoluzione Francese, si compone di tre sezioni. La prima, curata da Antonella Rizzi, è costituita da una disamina critica degli studi sulla rivoluzione bergamasca de 1797. La seconda, curata da Giorgio Daneri, ripropone alcuni testi famosi di rivoluzionari bergamaschi, tratti da articoli apparsi all’epoca sulla stampa locale. Da segnalare il Discorso pronunciato dall’abate Mangili nella Società di Pubblica Istruzione.La terza sezione, la più corposa, a cura di Giosuè Bonetti e Matteo Rabaglio, corredata di 53 fotografie, ha per titolo La rivoluzione delle immagini.
Arcangelo Ghisleri: Mente e Carattere (1938-1988). Atti del Convegno di studi, Bergamo, 28-29 ottobre 1988, a cura di Giorgio Mangini, Bergamo, Pierluigi Lubrina Editore, 1989 («Archivio storico bergamasco», nn. 15/16). Esaurito.
Dal messaggio ai convegnisti del sen. Giovanni Spadolini, Presidente del Senato: «… Il pensiero politico di Ghisleri si fonda su quattro pilastri: autonomie locali, democrazia istituzionale, Stati Uniti d’Europa, organizzazione internazionale, e fu desunto non da formule aprioristiche, ma da una vastissima cultura scientifica, storica, sociologica in cui egli spaziava con ricchezza poligonale di interessi. Tale versatilità gli derivò dalla sua professione di geografo: la sua opera segna infatti una fase importante nella storia della geografia. Il suo obiettivo fu quello di rendere la geografia una disciplina attiva, capace di capire come la realtà naturale e sociale si modifica in continuità e di esaminare come gli uomini riescono ad organizzarsi in rispondenza all’ambiente costruendo, ora col favore delle condizioni ambientali ora dominandole, le civiltà. Come Cattaneo, Ghisleri si occupò di storia, di politica, di sociologia, di letteratura, di arte e di scienze. Come in Mazzini, anche in Guisleri fu presente l’esigenza di una costante simbiosi fra pensiero e azione per cui ogni problema politico è etico e ogni problema etico è politico. Fu mazziniano altresì nell’assoluto disinteresse della sua battaglia culturale e politica che lo portò sempre su posizioni anti-conformiste. Anche nel campo del giornalismo Ghisleri operò con la stessa fede che ne contraddistinse l’impegno scientifico: fra le testate ghisleriane meritano una menzione particolare la “Rivista Repubblicana”, “Cuore e Critica”, la “Educazione Politica”, la “Ragione”, una testata che per noi è rimasta motivo di vita e di laica fede nella dignità dell’uomo…» (Roma, 26 ottobre 1988).
Editoria e impegno civile: l’incontro tra Arcaneglo Ghisleri e Paolo Gaffuri, Bergamo, Pierluigi Lubrina Editore, 1985 ( «Archivio storico bergamasco», n. 9). Esaurito.
Dalla premessa, p. 7: «In occasione del suo quinto anno di vita, che si compie con il presente fascicolo, la rivista propone per la prima volta un numero monografico. Esso intende essere nel medesimo tempo un punto d’arrivo e uno di partenza. D’arrivo, perché intorno all’esperienza della rivista si sono venuti aggregando interesse, consensi, collaboratori e, dal presente numero, anche un editore. Di partenza, perché questi cinque anni hanno mostrato come, nell’intreccio inscindibile tra storia locale e nazionale (due aspetti di una sola questione), si vengano ponendo sempre più le condizioni per una ridiscussione metodologica e disciplinare che apre nuove prospettive di ricerca e di approfondimento critico. Per questo, la redazione di “Archivio storico bergamasco” ha inteso realizzare questo numero monografico il quale, sia per il contenuto che per le modalità con cui è stato realizzato, riassume in sé quanto sopra accennato. Per il contenuto, perché il tema dell’incontro tra personaggi come A. Ghisleri e P. Gaffuri, con tutto il bagaglio di esperienze che li contraddistinse, ben si presta a mostrare la complessità e la ricchezza della dialettica locale/nazionale. Per la realizzazione, perché il fascicolo scaturisce dalla collaborazione di diverse istituzioni e competenze culturali, sia di ambito locale che nazionale, come la Domus Mazziniana di Pisa, la Biblioteca Statale di Cremona, il Museo del Risorgimento di Milano. Un ulteriore risultato di tale collaborazione è rappresentato dalla completa risistemazione archivistica di due fondi ghisleriani prodotta per l’occasione: quella dei manoscritti di Ghisleri presso la Biblioteca di Cremona, il cui inventario compare qui ad opera di E. Piccioni Bricchi, e quella dell’intero epistolario ghisleriano presso il Museo del Risorgimento di Milano, ad opera di Lucia Romaniello, che comparirà sul prossimo fascicolo di questa rivista insieme all’epistolario ghisleriano di Cremona, del tutto inedito.