L’11 novembre 2013 è il quattrocentesimo anniversario della nascita di Donato Calvi, agostiniano bergamasco, letterato, storico e teologo, priore per lungo tempo del convento di Sant’Agostino in città e fondatore, nel 1642, dell’Accademia degli Eccitati che, dopo la fusione con l’Accademia degli Arvali nei primi anni del XIX secolo, assumerà l’attuale denominazione di Ateneo delle scienze, lettere ed arti di Bergamo.
La figura e la statura intellettuale del Calvi è stata a lungo sottodimensionata dalla cultura bergamasca, forse perché rappresentante di un secolo, il XVII, a lungo considerato di decadenza, di un’ampollosità eccessiva e priva di contenuto.
Tuttavia la singolare figura del religioso agostiniano sono state in questi anni riscoperte e sono state fatte oggetto di numerosi e significativi studi, non solo locali, tra i quali si ricorderà:
ACHIM KRÜMMEL, Donato Calvi OSA (1613 – nach 1676): Catalogo della propria biblioteca. Ein frühneuzeitlicher Bibliothekskatalog der Augustinermänche von Bergamo, «Analecta Augustiniana» LVI (1993);
ANTONELLA ORLANDI, Tra bibliografia e teatro: la Scena letteraria di Donato Calvi, in «Studi secenteschi», XLIII (2002);
DONATO CALVI, Delle chiese della Diocesi di Bergamo (1661-1671), a cura di Giosuè Bonetti e Matteo Rabaglio, Milano, Silvana Editoriale, 2008;
Indici di Donato Calvi. Effemeride sagro profana di quanto di memorabile sia successo in Bergamo, sua diocese et territorio (1676-1677), a cura di Aurora Furlai, Milano, Silvana Editoriale, 2009;
MATTEO RABAGLIO, «Si viddero inusitati portenti». Il mondo meraviglioso di padre Donato Calvi, “Quaderni di Archivio Bergamasco”, 4/2010;
GIULIO ORAZIO BRAVI, Descrizioni del paesaggio bergamasco nelle lettere seicentesche a Donato Calvi tra obiettività e intento letterario, in corso di stampa.
Alla luce del rinnovato interesse rivolto dalla ricerca nei confronti dell’attività intellettuale di Donato Calvi e per poter sviluppare un ragionamento complessivo teso a liberare il secolo in questione dai pregiudizi sedimentati nel tempo, il “Centro studi e ricerche Archivio Bergamasco” propone per sabato 9 novembre 2013 un convegno di studi sul Calvi e sulla cultura bergamasca nel Seicento; si riporta di seguito il progetto elaborato:
Convegno Sabato 9 novembre 2013
«Affaticai … la penna più per non star in otio, che perché lodi ne sperassi».
Donato Calvi e il Seicento a Bergamo
Sede: Sala Mosaico della Camera di commercio, via Petrarca, 10 – Bergamo
Sessione mattutina
LUCINDA SPERA, Per una rilettura del Seicento;
RODOLFO VITTORI, La biblioteca di Donato Calvi;
MATTEO RABAGLIO, «Non cessa di mostrarsi singolare con varietà di componimenti». L’attività letteraria di Donato Calv
Sessione pomeridiana
GIULIO ORAZIO BRAVI, Le fonti del Calvi: Il teatro d’honore delle fameglie patritie di Bergamo, un libro mai scritto;
MARIO MARUBBI, Le misteriose pitture di palazzo Moroni: Calvi e le arti;
PIERO SOGLIAN, Scuole e Accademie seicentesche nel territorio bergamasco;
Attività collaterali al progetto:
Concerto serale di musica barocca nella Chiesa del Monastero Matris Domini Curatela e pubblicazione degli atti del convegno.
Per l’articolazione del progetto è stato creato un gruppo di lavoro coordinato dal presidente del “Centro studi e ricerche Archivio Bergamasco”, prof. Rodolfo Vittori; il team è costituito dal dott. Giulio Orazio Bravi e dal prof. Matteo Rabaglio.
Il progetto gode del sostegno economico della Fondazione della Comunità Bergamasca.